QUARESIMA 2020

TRA CIELO E TERRA

Città dell’uomo, città di Dio

Benché “a porte chiuse” per la pandemia di coronavirus che tormenta ancora il mondo intero, nella certezza “pregata e sperata” di un ritorno alla normalità, vogliamo continuare il nostro itinerario quaresimale, segnato da “quarantena” obbligata che rende deserte le nostre piazze e le nostre vie …  non i nostri cuori, però, ben uniti da quella comunione cristiana che non è meno vera per il fatto di non essere visibile nella liturgia: in Cristo siamo tutti e sempre “una cosa sola” dovunque ci troviamo.

Dal Messaggio del Vescovo

 “L’amore di Dio ci salva dal trasformarci in macchine e prodotti tecnologici, sempre in contatto ma poco in relazione, molto vicini senza essere prossimi”.

V^ domenica

LA CITTA’ ASSICURATA

 

 

 

 

VANGELO  della  risurrezione di Lazzaro (Gv. 11, 1-45)

VANGELO

Ancora una volta due protagonisti nella pagina della risurrezione di Lazzaro: Gesù e Marta sorella dell’«amico ammalato» e sullo sfondo i due “cori” come in un teatro: l’altra sorella, Maria con i discepoli, gli amici perplessi e i consolatori delle sorelle (“molto vicini senza essere prossimi”, per dirla col Vescovo.)

Il dialogo tra i protagonisti è tutto sul versante della città di Dio, perché è dialogo sulla resurrezione dei morti assicurata da Gesù ai credenti in Lui: “Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me anche se muore vivrà e chi vive e crede in me non morirà in eterno.

Anche la città dell’uomo fa di tutto perché sia

CITTA’ ASSICURATA

 

città che promuove le risorse che sono necessarie alla vita dei cittadini e per questo mira a diventare città progettata, curata, illuminata, sfuggendo alle insidie della città tentata. Essa se in mano “agli uomini di buona volontà”, senza etichette aggiuntive, cerca di assicurare gli abitanti, residenti e ospiti, nel loro statuto di umanità pluridimensionale, ne sancisce i diritti, ne valorizza le espressioni, ne promuove le opportunità, ne esalta le qualità. In questa categoria rientrano le organizzazioni del lavoro, le associazioni di promozione civile, i movimenti di promozione sociale, le società sportive e turistiche di gite e pellegrinaggi , ecc.

 

A Novara e in Novara  Centro ne può essere immagine il BROLETTO, dove brulicano molti appuntamenti che in una parola possono chiamarsi promozione umana … sulla stessa lunghezza d’onda del rinato Castello, risorto da luogo di pena (carcere) a luogo di benessere.

 

Sono luoghi di rivendicazioni permanenti delle libertà democratiche che sono patrimonio comune a credenti e non credenti, ma in cui i cristiani sono chiamati alla missionarietà propria della Città di Dio. Tutto il Concilio Vaticano II e le encicliche sociali da Leone XIII a Papa Francesco si fanno garanti di una città di Dio operosa nella città dell’uomo: il cristiano nella città dell’uomo si fa assicuratore non di beni spuri, effimeri, insulsi che egli chiama “mondani”, ma di beni fondanti , permanenti, consistenti, relazionali e persino fraterni, che egli chiama “evangelici”. Sono beni che certamente stanno a cuore a molte persone anche non credenti, ma nei cristiani di tutte le espressioni dovrebbero essere “esaltanti” e, per l’appunto, “evangelici”.

Il cristiano, che in virtù del battesimo è riconosciuto cittadino della città di Dio non deve avere nessuna intenzione di opporsi alla città dell’uomo né di costruirne una parallela in competizione (sarebbe proselitismo) ma lavora a testimoniare e ad’ annunciare quei valori che rendono la città dell’uomo conforme al progetto di Dio sull’umanità.

 

 

 

La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.

(Dalla lettera ai Filippesi 4, 5-8)

 

 

PREGHIERA

 

Una città dell’uomo che tiene conto di tutti i valori, e particolarmente di quelli spirituali, diventa città aperta, grembo fecondo per popoli e città d’ogni dove, compreso Raab (= Egitto). Perfino i pagani (nati qua e là) sono figli adottivi. Era la vocazione universale di Gerusalemme (Sion), e quella della Chiesa (la Città santa). Lo sia anche la nostra aperta a Dio.

 

Salmo 86         Rit.      Di te si dicono cose stupende,

città di Dio.

 

Le sue fondamenta sono sui monti santi;

il Signore ama le porte di Sion

più di tutte le dimore di Giacobbe.     Rit.

 

Ricorderò Raab e Babilonia fra quelli che mi conoscono;

ecco, Palestina, Tiro ed Etiopia:

tutti là sono nati.          Rit.

 

Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro è nato in essa

e l'Altissimo la tiene salda».    Rit.

 

Il Signore scriverà nel libro dei popoli:

«Là costui è nato».

E danzando canteranno:

«Sono in te tutte le mie sorgenti».      Rit.

 

«Padre nostro che sei nei cieli sia santificato il Tuo nome venga il Tuo Regno sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori e non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male.  Amen».

Preghiera

Rendi “assicurata la nostra città, Signore, per tutti quelli che la abitano, da qualsiasi luogo provengano, a qualsiasi popolo appartengano e fa’ che tutti insieme concordino a edificarla nella pace sociale, nella garanzia dei beni necessari alla vita terrena, nella incessante ricerca di sorgenti fertili e feconde a una incessante fioritura di solidarietà umana e di amore cristiano.  AMEN